Vaifra Lilli Pesaro e Sara Magnoli – Il sogno di Lilli

Vaifra “Lilli” Pesaro e Sara Magnoli – Il sogno di Lilli

Illustrazioni di Giada Ricci
Prefazione di Marco Travaglio

ACCO EDITORE, 2012

La materia di questo libro non è costituita soltanto dai pensieri e dai sogni di una bambina vissuta in un’altra epoca, come immediatamente verrebbe da pensare. A predominare sono invece i ricordi di una donna anziana che vive i nostri tempi e che, sebbene non conosco, immagino gentile, minuta e sensibile.
Ricorda di quand’era bambina la donna che sa e che non può dimenticare cosa in realtà è avvenuto di spaventosamente tragico in quegli stessi anni in cui la bimba ancora non sapeva, né poteva capire. Lo fa con garbo estremo in modo che la consapevolezza della donna di oggi non pesi e non vada mai a discapito dello stupore e della genuina innocenza della bimba di ieri. E in ciò è assecondata dai testi sparuti e leggeri – quasi invisibili – cosparsi di brevi e musicali filastrocche e frammisti a splendidi disegni.
La Ricci è bravissima.
Si cala nel contesto appartenuto alla sola Lilli bambina e lo ricrea in perfetta sinergia con la Lilli dei nostri giorni e con l’amica Sara Magnoli.
Il bianco, in cui le sue figure colorate di tiepido calore sono immerse, è straniante ed è essenziale al risultato ottenuto.
Risultato che non è un sogno ma un intero e diverso mondo in cui regna la poesia. In cui femminilità e dolcezza sono dominanti e in cui è essenziale l’amore e la solidarietà.
Ma l’alterità che ci viene offerta ha valore di realtà e dona a tutti noi uno scenario possibile a costruirsi proprio perché non è della sola Lilli bambina – lontanissima da noi nel tempo e nel contesto – ma è anche della signora Vaifra “Lilli” Pesaro che vive oggi gli stessi giorni nostri.
Questo libro, perciò, non ci regala un ricordo lontano che può essere facilmente dimenticato o accantonato come cosa d’altri tempi e neppure un noioso e pretesco ammonimento a non commettere ancora e sempre gli stessi errori.
Vaifra “Lilli” Pesaro ci offre una possibilità altra, un altro modo di stare al mondo.
Con la concretezza del suo esserci dimostra che oggi è possibile un altro orizzonte. E che le vuote parole dette in mille misere commemorazioni fatte soltanto per dovere – quelle che lasciano immutate relazioni e abitudini, povertà e solitudini; quelle che possono convivere senza alcun stridore con guerre, odio e razzismo – nulla possono se è sufficiente una sola donna ad incarnare ciò che potrebbe o dovrebbe essere il futuro di tutti.
Unico neo del libro è, a mio parere, l’apparato fotografico che ne sminuisce la carica poetica ma è cosa di ben poco conto di fronte a ciò che di buono il resto ci regala.